Il premio

Il Festival mediterraneo della laicità ha istituito un premio per il riconoscimento a personalità impegnate in modo particolare sul terreno della laicità.

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Il Festival mediterraneo della laicità ha istituito un premio per il riconoscimento a personalità impegnate in modo particolare sul terreno della laicità.

Seguendo il tema che ogni anno caratterizza il Festival, il Direttore Scientifico, Prof. Maurizio Ferraris, propone al direttivo dell’Associazione Itinerari laici personalità meritevoli del Premio e tra queste, insieme, viene designata la personalità che, nella giornata di chiusura, riceverà il dono di una ceramica artistica della antica tradizione abruzzese.

Il Premio rappresenta un omaggio a chi, con il proprio studio o azione, realizza un’importante impronta per la creazione di una cultura e politica della solidarietà, di educazione alle diversità per favorire una visione del processo di integrazione culturale e il ravvicinamento mutuale tra il Sud ed il Nord del Mediterraneo, e tra il mondo arabo-musulmano e l’Italia.

I premiati delle precedenti edizioni

I° Festival Mediterraneo della Laicità

2007 – Emanuele Severino, filosofo

Bio.

Nato a Brescia nel 1929, laureatosi in filosofia presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia nel 1950, ha ottenuto la libera docenza in filosofia teoretica nel 1951. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano fino al 1970, per poi allontanarsene, dopo che la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede proclamò l’insanabile incompatibilità tra il suo pensiero ed il Cristianesimo. Ha dunque insegnato filosofia teoretica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia fino al 2001 ed è oggi professore di Ontologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Autore di opere fondamentali quali Essenza del Nichilismo e Destino della Necessità, Accademico dei Lincei, Medaglia d’oro della Repubblica per i Benemeriti della Cultura, è un “classico vivente” ed uno dei più importanti pensatori a livello internazionale.

Motivazione al Premio

La sua sorprendente vicenda filosofica e biografica lo conduce da decenni ad un acceso e rispettoso confronto con le istituzioni ecclesiastiche e la sua voce è tra le più autorevoli del panorama laico italiano.

2° Festival Mediterraneo della Laicità – Creatività, pluralismo e invenzione

2009 – Jean Baubérot

Bio.

Storico e sociologo francese, fondatore della cattedra di Sociologia della laicità alla Sorbonne di Parigi.

Presidente d’onore della Ecole Pratique des Hautes Etudes dell’Università Sorbona di Parigi, professore emerito della cattedra di Storia e Sociologia delle laicità, fondatore, già direttore e membro del Gruppo società, religioni, laicità. Già Consigliere presso il Gabinetto di Ségolène Royal (ministro francese dell’Istruzione, ’97-’98), incaricato della Formazione alla cittadinanza. Già membro della commissione per l’applicazione del principio di laicità nella Repubblica francese. Autore di numerosi libri e articoli che trattano di laicità, pluralismi e minorità religiose, rapporto Chiesa e Stato, libertà individuali. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.
jeanbauberotlaicite.blogspirit.com

Motivazione al Premio

È coautore di una Dichiarazione universale sulla laicità firmata da duecentocinquanta universitari di trenta Paesi. Ha tenuto corsi e conferenze sulla laicità in tutto il mondo.

3° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità e spiritualità

2010 – Gabriella Caramore – Giovanni Franzoni

Bio.

Gabriella Caramore, scrittrice e giornalista, conduttrice del programma ”Uomini e Profeti” su Radio 3 Rai  e Giovanni Franzoni, animatore della Comunità Cristiana di base di San Paolo di Roma.

Gabriella Caramore. Nata a Venezia, dal 1972 vive a Roma, dove ha lavorato  come traduttrice e redattrice fino al 1984, collaborando nel frattempo alle pagine culturali di alcuni giornali e riviste. Dal 1982 collabora a programmi di Rai-Radio Tree dal 1984 cura la conduzione di alcuni programmi:   Uomini e Profeti, che alterna dialoghi e interventi su tutto ciò che concerne il religioso nella vita sociale, politica, culturale , a cicli monografici di riflessione su alcuni testi e figure delle grandi tradizioni religiose. Presso la casa editrice Morcelliana cura l’omonima collana che riproduce alcune delle serie monografiche del programma. Sono usciti finora 18 volumi, con testi di Enzo Bianchi, Remo Bodei, Paolo De Benedetti, Maria De Giorgi, Giovanni Filoramo, Stefano Levi Della Torre, Salvatore Natoli, Paolo Ricca, Alberto Ventura, Gustavo Zagrebelsky. Ha inoltre curato i volumi: AA.VV., Luoghi e oggetti della morte, Roma 1979; AA.VV., L’amore, Roma, 1980; G. Lukàcs, Diario 1910-11, Milano 1983; Y. Bonnefoy, L’impossibile e la libertà, Genova 1988; Y. Bonnefoy, Entroterra, Roma 2004; Sergio Quinzio, Mi ostino a credere, Brescia 2006.
Collabora a diverse testate culturali, dove da anni interroga le forme e i linguaggi dell’esperienza religiosa. Dal 2002 al 2005 ha insegnato Religioni e comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito del Corso di laurea in scienze storico-religiose, tenendo i seguenti corsi: “L’ascolto nell’esperienza religiosa”; “Il dialogo come espressione spirituale”; “I linguaggi delle fedi”.

Motivazione al Premio

– Gabriella Caramore : ”per la passione e l’apertura con le quali in questi anni è riuscita a comunicare i temi cruciali della spiritualità nel mondo contemporaneo”;

– Giovanni Franzoni: ”un protagonista della Chiesa, della società e cultura italiana del XX secolo, un’autentica testimonianza di spiritualità e laicità”

4° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità e corpo

2011 – Irfanka Pašagic

Bio.

Psichiatra infantile di Srebrenica, Presidente dell’Associazione  Tuzlanska –Amica, si occupa da anni a Tuzla delle vittime, specie donne e bambini, delle violenze  del genocidio bosniaco e della sua memoria.

Puntata di RadioRai3

Motivazione al Premio

Tuzlanska Amica è un’Associazione bosniaca fondata nel 1994 dalla dottoressa Irfanka Pašagić. Associazione Tuzlanska Amica opera nell ́area circostante Tuzla, città dichiarata enclave per tutti i profughi provenienti dalle zone di Srebrenica, Bratunac e da altre città martoriate dalla guerra.

L ́Associazione è formata da un’équipe di donne, tra cui psicologi e medici, e offre assistenza alle donne e ai loro bambini, aiutandoli a superare i traumi subiti durante il conflitto bellico.

Dalle donne l’intervento progressivamente si è orientato anche ai gruppi familiari, assistendo anziani e disabili. Senza dubbio sono i bambini la categoria più a rischio, ed è su di loro che Associazione Tuzlanska Amica sta concentrando le sue attività.

Grazie a un progetto di adozioni a distanza (in collaborazione con alcune associazioni italiane) Associazione Tuzlanska Amica è riuscita a dare una famiglia a circa 950 ragazzi, diventando uno dei pochi luoghi dove la popolazione locale può ricevere aiuto psicologico e assistenza medica, sociale e legale.

Le principali attività di Associazione Tuzlanska Amica consistono in assistenza medica generica e ginecologica, sostegno psichiatrico e terapia psicologica, attività culturali e ricreative per i bambini.

5° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità e critica dell’economia

2012 –  Lidia Menapace

Bio.

Partigiana, tra le voci più significative della cultura delle donne e dei movimenti di solidarietà e di liberazione,  parlamentare e cofondatrice del Manifesto.

Nata Novara nel 1924. Ha partecipato alla Resistenza come staffetta partigiana, con una scelta nonviolenta che rispetterà in seguito e contrassegnerà la sua vita e la sua attività politica; si è poi impegnata nel movimento cattolico di base: pubblica amministratrice, docente universitaria, cofondatrice de “Il Manifesto”, è stata presente alle più rilevanti esperienze politiche e culturali della sinistra critica.

E’ tra le voci più significative della cultura delle donne e dei movimenti di solidarietà e di liberazione. Il suo è stato un percorso umano e politico ricco di grandi svolte, che s’intrecciano con quelle della sinistra italiana da ormai cinquant’anni. Nel luglio 2004 vi è stata la campagna di raccolta firme per la sua nomina a senatrice a vita. Nelle elezioni politiche del 2006 è stata eletta senatrice. Nell’ambito dell’attività parlamentare è stata presidente della Commissione sull’uranio impoverito. Ha scritto diversi libri.

Motivazione al premio

Prima ancora della stima e dell’affetto che molte persone nutrono per Lidia Menapace è la gratitudine il sentimento che vogliamo pubblicamente esprimere verso di lei.

Innanzitutto per il suo impegno nel mantenere sempre alto il valore supremo della libertà e della democrazia che la videro fin dalla Resistenza lottare come partigiana.

Un grazie di cuore per le tante battaglie di civiltà, a cominciare dall’attenzione verso la cultura di genere e la laicità dello Stato, in cui ha profuso non poche energie.

Un grazie per il suo impegno nella costruzione della pace che si traduce tuttora non in generiche e ideologiche affermazioni di principio, ma nella ricerca costante di una pace possibile e concreta.

Un grazie per le sue lucidissime analisi, sempre puntuali e attente a cogliere l’essenziale, con cui continua a stimolare e a promuovere  nuove forme di partecipazione alla vita politica. E infine grazie per la sua passione contagiante. E’ un esempio per tutti noi.

6° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità e critica della politica

2013 – Ouejdane Mejri

Bio

Ricercatrice in Informatica al Politecnico di Milano.

Ha studiato Informatica all’Università di Tunisi dove ha conseguito anche un Master.
Si è trasferita poi in Italia dove ha frequentato la Scuola Dottorale del Politecnico di Milano in Informatica e Automatica.
I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente le Tecnologie dei Sistemi Informativi con particolare attenzione alla gestione di dati nel business, nell’analisi del rischio e in contesti di gestione dell’emergenze. Insegna corsi di Fondamenta dell’Informatica, Database e Business Processes Management.
Lavora attualmente nell’ambito della Protezione Civile all’interno di due progetti interdisciplinari (PROMETEO e MIARIA), concentrando la sua ricerca su soluzioni ingegneristiche per l’aggregazione, elaborazione, archiviazione e pubblicazione di dati. Ouejadane Mejri è membro fondatore dell’associazione “PONTES” di Tunisini in Italia, nella quale sta ricoprendo il ruolo di Presidente (http://www.pontes.it/).

Quest’associazione ha un’importante dimensione culturale che può aiutare a diminuire lo spazio fra il Sud e il Nord del Mediterraneo e particolarmente fra la Tunisia e l’Italia.
In particolare, però, l’associazione vuole promuovere la cooperazione economico-sociale tra Tunisia e Italia negli ambiti della scienza, tecnologia, società ed arte tramite lo sviluppo di una rete di conoscenze che coinvolgono agenzie, istituzioni e aziende.
È inoltre componente della redazione della rivista Yalla Italia! che mira ad introdurre gli italiani alle culture dei loro nuovi coabitanti e ad aiutare i giovani immigrati arabi a navigare le loro doppie identità, in particolare rispetto agli attori organizzativi in esso coinvolti per condividere con gli stessi immigrati o figli di immigrati una partecipazione attiva alla costruzione di tale processo nella dimensione culturale laica.

 

Motivazione al premio

Nell’ambito della sesta edizione del Festival Mediterraneo della Laicità svoltosi a Pescara dal 25 al 27 ottobre 2013, sul tema Laicità e critica della politica il Premio “Laici per il Mediterraneo” è stato assegnato a Ouejdane Mejri, Presidente di Pontes, associazione mista, apolitica e areligiosa, con un’importante impronta culturale per il ravvicinamento mutuale tra il Sud ed il Nord del Mediterraneo e in un modo specifico tra il mondo arabo-musulmano e l’Italia.

Dal 2006, Ouejdane Mejri, contribuisce alla promozione della conoscenza della cultura tunisina, arabo-musulmana e mediterranea in Italia per la creazione di una cultura e politica della solidarietà e di educazione alle diversità.

Le associazioni “Itinerari Laici”, creatrice e promotrice del Festival Mediterraneo della Laicità, e “Pontes”, nate nello stesso anno, sono unite nel proporre una nuova visione del processo di integrazione tra gli immigrati e la società italiana.

7° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità ed arte

2014 –  Wernwe Gephart

Bio.

Fondatore e Direttore, dal 2010,  a Bonn, del Käte Hamburger Center for Advanced Study di Scienze umane, “Legge come cultura”, che segna una svolta negli studi giuridici e culturali per le sfide dell’epoca globale.

Werner Gephart ha studiato giurisprudenza presso l’Università di Bonn e sociologia presso l’Università di Colonia. Ha conseguito il dottorato presso la facoltà di legge dell’Università di Göttingen. La sua abilitazione sociologica indaga il legame tra “Gesellschaftstheorie und Recht” (“Teoria sociale e diritto”, 1993) e il suo significato per il discorso sociologico nella modernità. Dal 1992, Werner Gephart è professore di sociologia presso l’Università di Bonn. Accanto alla storia della sociologia, Werner Gephart focalizza la sua attenzione su questioni di storia dell’arte, sociologia della letteratura, media, legge e la religione. I risultati di queste indagini sono in singole pubblicazioni (cfr www.rechtals-kultur.de). L’edizione degli scritti giuridici di Max Weber dall’indirizzo “Wirtschaft und Gesellschaft” racchiudono il vasto orizzonte di culture giuridiche, il cui sviluppo, intreccio e rapporto di tensione sono forme dell’immagine normativa di diritto nel processo di globalizzazione. Ha tenuto – tra gli altri – cattedre come ospite a Mosca ( 1990 /1991), a Parigi (1994 – 1995), a Tunisi (1998), St. Louis (2001) e di Herzlya (2008). Come artista commentatore visivo del suo lavoro teorico, ha tenuto mostre a Dusseldorf, Colonia, Bonn, Parigi, New York. Bloomington, Treviri, Tunisi e Nuova Delh

 

Motivazione al Premio

Al Prof. Werner Gephart

per le capacità di studio e ricerca in Giurisprudenza, Sociologia e Diritto, per la costruzione di spazi reali e virtuali di relazioni di alta qualità; dall’attività editoriale alla direzione del Kate Hamburger, Istituto di alta Cultura di Bonn, alla pubblicazione di innumerevoli saggi sul rapporto tra Cultura e Diritto, Economia e Sociologia, per tutto questo abbiamo inteso premiare uno studioso europeo con una spiccata propensione a sviluppare conoscenze e relazioni nelle Scienze Sociali e del Diritto, con una sensibilità particolare verso il Mediterraneo.

Infine, ma non per ultimo, oltre la ricchezza delle dimensioni culturali e l’autonomia della sfera giuridica, determinante è stato assegnare il Premio Laici per il Mediterraneo, 2014 sul tema Laicità e Arte, a Werner Gephart, per la forza di uno spirito libero e aperto alle sfide intellettuali, sociali, umane della contemporaneità, per la sua visione d’Artista che legge, interpreta e trasforma il mondo rendendolo migliore.

Il Prof. Werner Gephart ha voluto indirizzare al festival una lettera “di ringraziamento”
Clicca qui per leggere la lettera.

8° Festival Mediterraneo della Laicità – Laicità e cosmopolitismo

2015 – Michéele Gendreau- Massoloux

Bio

Michèle Gendreau-Massaloux, Rettore emerito, PhD, è membro del Consiglio del Presidente del UoPeople. Ha una vasta esperienza di leadership educativa, Rettore dell’Accademia di Parigi, Cancelliere delle Università. Professore di Letteratura spagnola, di Teoria critica e delle relazioni culturali tra i Paesi del Mediterraneo, ha scritto numerosi libri e articoli sulla letteratura spagnola del “Siglo de Oro” e sulle culture e letterature del Mediterraneo. Inizia l’ esperienza di Rettore poco dopo aver insegnato alla Sorbona. Nel 1981 è nominata “Rettore” della “Academy” di Orleans-Tours. E’ stata Consulente per l’Istruzione presso la Presidenza della Repubblica francese (1984-1985), poi Vice Segretario Generale della Presidenza e portavoce del Presidente (1985-1988), e membro della Commissione nazionale per la comunicazione e libertà- CNCL (1988-1989). Dal 1989 al 1999 è stata a capo della formazione a Parigi, Direttore dell’Accademia di Parigi e Cancelliere delle Università. Nominata Consigliere di Stato nel 1998, è stata eletta Rettore della Agence Universitaire de la Francophonie (AUF), agenzia multilaterale che associa oltre 700 università in tutto il mondo, incarico che ha svolto tra il 1999 e il 2007. Oggi è Responsabile dell’Istruzione Superiore, della Ricerca, Programmi di formazione e salute nella missione francese presso l’Unione per il Mediterraneo, per realizzare progetti condivisi di sviluppo tra i 43 paesi europei e mediterranei.

Clicca qui per leggere l’articolo scritto da  Michéele Gendreau- Massaloux in occasione del Premio a Pescara

9° Festival Mediterraneo della Laicità – Non aver paura della paura

2016 –  Corridoi Umanitari.

Il Premio è stato  consegnato all’Avvocato Ilaria Valenzi, in rappresentanza del progetto “Corridoi Umanitari” del quale ha curato gli aspetti legali e attivamente partecipa alle fasi di accoglienza dei rifugiati che giungono nel nostro Paese. I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese.

 

Motivazione al Premio

La situazione in cui viviamo oggi non riesce a farci percepire la realtà: il pericolo ha superato per così dire la soglia di percezione. La cecità nei confronti della disumanizzazione è quindi espressione di un’incapacità oggettiva di fondo ad affrontare cognitivamente ed emozionalmente ciò che non è percepito e definito. Questo “gap prometeico” (o “dislivello prometeico”), segna il rapporto dell’uomo con le cose da lui prodotte, e soprattutto con le diseguaglianze e le violenze che molti essere umani subiscono per responsabilità di altri uomini di potere, e forma degli analfabeti emozionali. Il “mostruoso disumano” (che è troppo grande per noi) non ci lascia infatti soltanto freddi, ma non riesce minimamente a toccarci e a scuoterci. E una minor capacità percettiva dei pericoli porta con sé una minor capacità di provare angoscia di fronte ad essi. Per questo il nostro tempo può essere definito come “l’età dell’incapacità a provare angoscia” anche di fronte alla morte di migliaia di donne, uomini e bambini colpevoli solo di voler sfuggire alla morte, alle violenze cercando un futuro.

“I Corridoi umanitari sono una risposta concreta di speranza nella realizzazione di autentica solidarietà e accoglienza che sottrae esseri umani fragili all’abbandono e contemporaneamente riscatta l’umanità dalla sua ignavia, deresponsabilizzazione e dall’analfabetismo emozionale – ha dichiarato Silvana Prosperi, Presidente dell’Associazione “Itinerari Laici” che da nove anni organizza il festival – per questo abbiamo scelto di premiare i Corridoi umanitari a conclusione del nono festival mediterraneo della laicità sul tema Non aver Paura della Paura”.

Il premio è stato assegnato all’Avvocato Ilaria Valenzi, in rappresentanza del progetto “Corridoi Umanitari” del quale ha curato gli aspetti legali e attivamente partecipa alle fasi di accoglienza dei rifugiati che giungono nel nostro paese e è stato consegnato da Constantino Camblor, Presidente della Croce Rossa Italiana del Comitato di Cepagatti. Comitato che ha organizzato la #Humanity4Refugees, Missione Umanitaria che nel giugno 2016 ha consegnato aiuti per soccorrere le migliaia di persone contenute all’interno dei campi di accoglienza ai confini tra la Grecia e la Macedonia (Fyrom), consegnando beni di primissima necessità destinati perlopiù a donne e bambini. Durante il Festival, è stata allestita la Mostra fotografica che racconta, con gli scatti dei fotografi Lorenzo Di Gregorio e Ibrahim Malla, la Missione Umanitaria in Grecia. INFO www.cricepagatti.it/Humanity4Refugees.htm

Cosa sono i Corridoi Umanitari.

I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d’intesa sottoscritto da: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie;Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione; Comunità di Sant’Egidio; Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia; Tavola Valdese.

Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, e ha come principali obiettivi: evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane.

I corridoi umanitari sono il frutto di una collaborazione ecumenica fra cristiani cattolici e protestanti: Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche, Tavola valdese hanno scelto di unire le loro forze per un progetto di alto profilo umanitario. I corridoi umanitari prevedono l’arrivo nel nostro Paese, nell’arco di due anni, di mille profughi dal Libano (per lo più siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco (dove approda gran parte di chi proviene dai Paesi subsahariani interessati da guerre civili e violenza diffusa) e dall’Etiopia (eritrei, somali e sudanesi).
L’iniziativa è totalmente autofinanziata dalle organizzazioni che lo hanno promosso, grazie all’otto per mille della Chiesa Valdese e ad altre raccolte di fondi.

Non pesa quindi in alcun modo sullo Stato.

La stessa Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche  nell’ambito del progetto Mediterranean Hope  e la Tavola valdese provvedono alle spese per l’ospitalità dei profughi.

Alcune associazioni, presenti da mesi nel campo libanese di Tel Abbas, hanno facilitato, con il loro generoso impegno, la realizzazione del progetto.

FML 2017 Premio Laici per il mediterraneo a Jocelyn Benoist

10° Festival Mediterraneo della Laicità – Mobilitazione Totale

2017 – Jocelyn Benoist

Bio

“Jocelyn Benoist, nato nel 1968 a Parigi, è Professore ordinario di Filosofia contemporanea e di filosofia della conoscenza all’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Fu dal 2010 al 2013 il direttore dell’Archivio Husserl di Parigi (CNRS-ENS). Ha ricevuto nel 2015 per la sua opera complessiva il Gay-Lussac Humboldt Prize. Ha pubblicato 15 libri e più di 200 saggi nel suo nome proprio. La sua riflessione verte sulla filosofia del linguaggio e della mente e l’ontologia ed lui è coinvolto nel dibattito contemporaneo sulla questione del ‘realismo’. Fra i suoi lavori recenti : ‘Le Bruit du Sensible’ (Ed.du Cerf, 2013), ‘Logique du Phénomène’ (Ed. Hermann, 2016) e ‘L’Adresse du Réel’ (Vrin, 2017)”.

 

Motivazione al Premio

“per aver rinnovato la tradizione della filosofia francese dopo la grande stagione del post-strutturalismo”.

FML 2018 Premio a Maurizio Mori

11° Festival Mediterraneo della Laicità – Sesso e società. Che genere di ingiustizie?

2018 –  Maurizio Mori

Bio

Maurizio Mori è professore ordinario di bioetica al Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e Direttore del Master in Bioetica, Pluralismo e Consulenza Etica dell’università di Torino, Presidente della Consulta di Bioetica Onlus, e direttore di Bioetica. Rivista interdisciplinare, che ha fondato nel 1993; coordinatore dal 1985 della sezione Bioetica del centro studi “Politeia” di Milano, e dal 2018 membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Autore di 10 libri e oltre 400 articoli di bioetica e di filosofia morale pubblicati sulle principali riviste italiane e internazionali.

Motivazione al Premio

Partendo dalla considerazione di Maurizio MORI che la nascita della bioetica si accompagna a quella particolare declinazione del grande processo della secolarizzazione che si è verificata nell’ultimo quarto del secolo scorso. Con “secolarizzazione” ha inteso il disincanto del mondo che è proprio della visione laica. Sono le biografie a avere valore, e che la vita meramente biologica è equiparabile ai processi fisico-chimici. L’acquisizione di questo punto cambia radicalmente il quadro della riflessione etica, e ha conseguenze nei più diversi settori.L’individuazione di questi effetti è il compito dei dibattiti dei prossimi anni: dibattiti che vengono attuati a prescindere dal riferimento al trascendente o alla metafisica. Ecco perché è riflessione laica e, lungi dall’essere limitata a un settore specifico e limitato, investe problemi di ampio respiro e centrali per il futuro della società umana.
Che il Festival mediterraneo della laicità vuole continuare a proporre.